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Arrivano i Bonus!

Dopo un lungo iter, finalmente sono disponibili per tutti i Bonus Psicologo previsti per sostenere la popolazione a seguito dell’emergenza pandemica.

Quali sono i Bonus?

Esistono in realtà ben due tipo di Bonus ai quali ho aderito come professionista: il Bonus Psicologo ed il Bonus Psicologo Studenti FVG:

Il Bonus Psicologo consiste in una procedura gestita dall’INPS che permette di ottenere un codice da comunicare al professionista e far sì che il pagamento della seduta (sino ad un massimo di 50€, per un massimo di 12 incontri) venga fatto direttamente dall’ente al professionista, comportando un notevole risparmio per chi usufruisce del servizio.

Per fare richiesta è necessario quindi accedere a questo link dove vengono indicati gli scaglioni ISEE che determinano l’ammontare del contributo e la procedura da seguire. Le graduatorie seguono sia l’ISEE che l’ordine di arrivo delle domande.

Il Bonus Psicologo Studenti FVG è invece una misura finanziata dalla regione Friuli Venezia Giulia che è dedicata agli studenti iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado e consiste in un contributo di 225€ che copre il 90% del costo di 5 incontri che per questa iniziativa è fissato a 50€ ad incontro.

Per fare richiesta è necessario invece accedere a questo link.

Come Procedere?

Al netto delle differenze tra i due bonus, l’iter prevede di fare prima la richiesta all’ente (Inps o Ardiss) ed in seguito contattare il professionista. Sono in via di definizione le modalità con cui, nella pratica, si potrà godere di questi bonus, ma già da ora si può procedere alla domanda di assegnazione.

Per qualsiasi chiarimento non esitate a contattarmi!

Andrea Laganà, Blog

Cerchio dei papà – 2021/2022

A partire da mercoledì 29 settembre, riprendono i gruppi dei papà!

Gli incontri si svolgeranno ogni mercoledì alle 19:30 presso il Laby in piazza Benco 4, Trieste.

Il cerchio dei papà è un concetto molto semplice: un gruppo di papà si ritrovano per confrontarsi su argomenti che riguardano tutto ciò che riguarda la genitorialità, da cose molto pratiche a consigli su come affrontare situazioni complesse.
Dato l’orario serale, ad ogni incontro si ordina (per chi vuole) una pizza/kebab. L’incontro dei papà è quindi anche un momento per stare assieme e stringere legami con gli altri partecipanti.

I temi trattati sono vari e vengono scelti dalle esigenze dei partecipanti al gruppo, all’occorrenza organizzo quindi anche dei momenti formativi che possono aiutare i partecipanti ad avere una visione più chiara e coerente delle cose di cui si discute, fornendo così una cornice teorica accessibile e comprensibile, basata sulla più recente letteratura disponibile.

Il costo è di 50€ ogni tre incontri, comprensivi del contributo d’iscrizione all’associazione Laby.

Info e prenotazioni:
3492154622
dott.lagana.andrea@gmail.com

Informazioni di servizio

Green pass & Co.

Viste le richieste ricevute recentemente, trovo utile dare qui alcune informazioni generali:

  • al momento non è richiesto il green pass per poter accedere agli studi professionali (men che meno quelli a valenza sanitaria);
  • permane l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi;
  • permane l’obbligo di comunicare tempestivamente la presenza di sintomatologia sospetta per SARS-2 COVID-19 (febbre, tose, raffreddore, etc.).

A presto!

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Novità in corso

Inizia il 2021 e l’attività non si ferma, anzi!

Ieri sera si è aperta infatti una nuova collaborazione con le ostetriche Alice Bressarione e Miriam Ruzzier di PerCorso Donna, che hanno deciso di arricchire i loro corsi di preparazione alla nascita con la partecipazione dello Psicologo Perinatale. Si tratta di una splendida occasione per accompagnare le famiglie a 360° durante questo periodo importante e del tutto particolare.

Sempre nell’ambito del sostegno alla genitorialità il gruppo di Forza Papà, dopo un passaggio agli incontri online, ha ripreso dal vivo, sempre al martedì sera alle 19:30, sempre in Spazio Moon. Ricordo che è sempre possibile iscriversi ed iniziare a partecipare al gruppo, che si svolge nel rispetto delle normative di prevenzione sanitaria.

Un’altra novità è l’ampliamento della collaborazione con la Farmacia Alabarda che comprende, oltre agli incontri dal vivo, anche la possibilità di consulenze online.

Dato il momento storico, ricevo infatti sia dal vivo che online a seconda delle circostanze e delle necessità. Gli appuntamenti dal vivo sono sempre garantiti, anche in zona rossa, in quanto rientrano nelle prestazioni sanitarie e in quanto sono garantiti tutti gli standard di prevenzione previsti.

Per qualsiasi info vi ricordo i miei recapiti: 3492154622 e dott.lagana.andrea@gmail.com

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Oltre alla pratica: perché la Psicologia Perinatale?

In questo (giovane) sito ho finora raccontato quali sono alcune delle attività che svolgo negli ultimi tempi. Nell’articolo precedente ho invece scelto di spiegare gli eventi che mi hanno portato a farlo. Oggi voglio invece dare una cornice teorica a tutto ciò.

Prima di arrivare al nocciolo della questione, il perché, occorre spiegare cos’è.

La Psicologia Prenatale e Perinatale è un ambito di lavoro estremamente complesso. Come suggerisce il suo nome, si occupa del sostegno alla coppia genitoriale sia in gravidanza che nei primi anni del bambino, indicativamente i primi mille giorni.

La gravidanza, così come il parto, sono momenti di vita molto particolari e per nulla paragonabili ad altre situazioni di vita. Sono inoltre situazioni che hanno conseguenze per tutta la vita della donna, della coppia, del bambino. Gli studi infatti ci dicono che, dal punto di vista del bambino, gli effetti degli eventi accaduti in questo periodo (belli e brutti) hanno ripercussioni per l’intero arco di vita.

L’interesse dello psicologo perinatale è per l’intero rapporto madre-padre-bambino, che non sono isolati l’uno dall’altro, ma sono in un rapporto di interdipendenza.

Nel periodo prenatale e perinatale è importante per i genitori sia a prepararsi per l’incontro con il bambino, che al profondo cambiamento che ne consegue nella relazione con sé e con l’altro. Entrambi i genitori si preparano quindi ad una serie di eventi che mettono in discussione aspetti di sé profondi, antichi, a volte sentiti come incontrollabili perché si tratta di tutte quelle questioni irrisolte della propria storia che abbiamo tralasciato, ignorato, messo sotto il tappeto. Si tratta quindi di un periodo che, assieme alla sua potenza generatrice porta grandi fragilità.

Da analista transazionale mi è naturale utilizzare la metafora del bambino interiore che scalpita e in questo momento va’ ascoltato e compreso con attenzione e cura, per evitare che si faccia sentire in altri modi meno funzionali, rubando la scena al bambino in arrivo e influenzandone lo sviluppo.

Il modo in cui di diventa genitori, quindi, dipende dal modo in cui andiamo a sbattere contro i nostri limiti, di fronte ai quali possiamo scegliere se andare avanti a testa bassa affrontando ogni difficoltà come un rinoceronte infuriato, oppure fermarci e conoscere questi limiti per poterli spostare un po’ più in là o per comprenderne il senso e trovare delle alternative.

L’arrivo di un bambino ha a che fare proprio con questo: fermarci e conoscere. Conoscerlo, riconoscersi, conoscersi.

Il tempo investito in questo lavoro è tempo donato al bambino, è coltivare la relazione con lui e dargli la possibilità di crescere sereno in questa.

Sarà ora chiaro al lettore quanto sia importante lavorare in questa fase delicata di vita, sia per la delicatezza del presente che per le ripercussioni nel futuro, per il benessere del bambino e dei genitori.

Torniamo quindi alla domanda iniziale: perché dedicarsi alla psicologia prenatale e perinatale?

Perché è il punto di partenza e di passaggio di tutto, è una finestra sul futuro e sul passato, un nodo in cui si incrociano cose vecchie e nuove, un’enorme possibilità di riprendersi in mano e prendere per mano la nuova vita che arriva.

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Effetto “pianta grassa”

Esistono situazioni nelle quali il tempo manca, ma le cose da fare sono tante. In una società basata sul FARE e sulla performance non ci si concede molto tempo per pensare, ancor meno per sentire e figuriamoci per pensare a cosa gli altri sentono.
Nelle formazioni in ambito lavorativo si parla di concetti come l’intelligenza emotiva o l’empatia fino alla nausea, ma quando si firma la fine del corso è facile rimuovere il loro significato dalla propria mente nel qui ed ora lavorativo.

“Cosa c’entra la pianta grassa?” si chiederà a buon ragione il lettore. Ci arrivo.

Due anni fa, precisamente, mi trovavo all’ospedale infantile e osservavo l’operoso ronzio di medici, infermieri, oss, ostetriche e altro personale sanitario. Ero lì come utente del servizio, come trepidante padre in attesa.
Era successo altre volte di essere lì, ho voluto partecipare ad ogni visita ed ecografia possibile, cosa al momento negata ai futuri papà per motivi di prevenzione COVID, ma quel giorno è successo qualcosa di diverso o, perlomeno, per la prima volta me ne accorgevo: ero una pianta grassa.

Naturalmente tutte le attenzioni e le domande del caso vengono poste alla donna gravida, detentrice indiscussa di ogni indizio o sensazione utile a conoscere il benessere del bambino ed il decorso della gravidanza in sé. Quel giorno mi accorsi che nessuno, tra i molti operatori sanitari che si sono presentati, mi ha concesso il minimo saluto.
Non pretendevo certo molto tempo, sarebbe stato gradito sentirmi dire un semplice “cosa ne pensa il papà?”, troppo sarebbe stato chiedere un “e come sta il papà?”. In quella situazione il minimo sindacale cui mi sarei accontentato sarebbe stato un “buongiorno”.

Non ne faccio una colpa, è un’impostazione culturale e il contesto richiedeva che l’attenzione fosse posta al 99% altrove.

Da lì una serie di riflessioni sul mio 1% negato. L’immagine dei miei “colleghi” papà al corso pre-parto, un incrocio di sguardi di chi si vede poco e di corsa, uno studio reciproco a tratti amichevole ed a tratti diffidente, sguardi persi, sguardi imbarazzati.

La rabbia per il mancato “buongiorno”, per il mancato riconoscimento della mia esistenza, si è tramutata in un tratto in compassione. Non quel sentimento percepito negativamente come uno sguardo pietoso all’altro, ma come reale significato della parola (dal latino cum patior – soffro con – e dal greco συμπἀθεια , sym patheia – “simpatia”, provare emozioni con..).

Esiste un profondo imbarazzo negli uomini nell’alzare la mano, durante la gravidanza o nel post parto, e dire “ci sono anch’io, sono anch’io portatore di dubbi, pensieri, bisogni.”. C’è chi ha la fortuna di potersi confrontare con gli amici, papà anche loro, e tra questi chi è ancor più fortunato riesce anche a potersi esprimere liberamente e senza difese.

Quali difese? Difese dall’essere visti come incompetenti, come dei “mammi” o come dei “mammoni”, di essere visti come “servi” delle proprie compagne nel momento in cui partecipano attivamente.

Durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, chi è il papà? Per la maggior parte del tempo è una pianta grassa.

E se le pubblicità sono indirizzate alle sole mamme, dipingendo i papà come dei goffi pasticcioni? E se nelle indicazioni dello spazzolino per bimbi c’è l’indicazione su come la mamma può impugnarlo (storia vera)? E se chi prende ferie per stare coi figli viene definito “mammo” da giornali?
Allora è meglio fare la pianta grassa, riconoscere la propria estraneità e limitarsi al proprio ruolo di chi sceglie la macchina e il seggiolino, di chi gioca coi bimbi ma fugge di casa appena può. Forse è giusto così.

Da allora mi sono guardato attorno e mi sono chiesto quale fosse lo spazio che viene dedicato ai papà. Il deserto attorno. Certo, vengono invitati a partecipare anche loro, si dedica un incontro per cercare di capire quale sia il loro ruolo. Ma qualcosa che sia SOLO per i papà? Il deserto attorno.

Dopo la rabbia, lo sconforto, arriva il momento di reagire. Ed è qui che il mio essere papà, un papà che della mancanza di confronto e di riconoscimento se n’è accorto, ha deciso di FARE qualcosa.
Non più un fare “ciò che è sempre stato fatto”, ma un fare frutto di un sentire invadente e prepotente, guidato dal pensare.
Osservare la realtà non più con gli occhi di un Bambino Ribelle che punta i piedi perché non visto o di un Bambino Critico che si limita a dire quanto il mondo sia ingiusto con lui. Osservare la realtà con la libertà di chi si dà il permesso di esprimere i propri bisogni.

Dove c’era il deserto, forte anche della mia professionalità che ben si adatta allo scopo, ho voluto costruire una possibilità diversa e creare dei gruppi di papà che si incontrano e si confrontano.
Con l’aiuto dell’associazione Racconti della Valle questa volontà è diventata concreta per la prima volta. E va’ avanti. E si evolve.

Ho imparato quanto vale una serata con altri papà, quanto preziosa è la teoria che posso fornirgli, quanto ancor più prezioso sia il confronto di idee ed i consigli alla pari. Ho imparato quanto può aiutare una pizza a sciogliere il ghiaccio e far fiorire legami significativi.

Ho imparato anche quanta difficoltà si fa a portare avanti l’idea che anche i papà abbiano dei bisogni di cui occuparsi. Ho visto la miopia con cui questo viene negato, perché le necessità sono altre, perché nel perinatale la priorità è la donna, non comprendendo che un papà impegnato, presente e appagato può sostenere la mamma cento volte meglio e non lasciarla sola.

Perché alla fine di questo si parla: solitudine. Uomini e donne che, soli, fanno ciò che possono e nel sentirsi abbandonati a loro stessi, si fanno soli anche all’interno della coppia, in una guerra tra sessi insensata e fallimentare per entrambi i fronti.

Allora forza genitori, forza mamme e FORZA PAPA’!

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FORZA PAPA’!!

Cicli di incontri tra papà, dove trovare il confronto e lo scambio sull’essere papà. Uno spazio di libertà ed un clima sereno accompagnati dalla guida di un esperto.

Date:

6 ottobre

13 ottobre

20 ottobre

27 ottobre

3 novembre

10 novembre

17 novembre

24 novembre

1 dicembre

Ogni incontro avrà inizio alle 19:30 e terminerà alle 21. Dato l’orario serale sarà possibile cenare in loco assieme agli altri partecipanti, ordinando una pizza, momento prezioso di condivisione informale.

Luogo:
Spazio MOON – Androna degli Orti 1b

Costo:
150€ per i 9 incontri (50€ ogni 3 incontri)

Info:
3492154622

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Martedì 29 Ottobre APERIPAPA’

Tutti i papà sono invitati all’APERIPAPA’!!

L’aperitivo gratuito per presentare il ciclo di incontri dedicato ai papà.

Cos’è? Si tratta di un’occasione di incontro per tutti i papà che vogliono vivere appieno questa avventura, col sostegno dei loro “colleghi”.

INGRESSO LIBERO

Dove: Spazio Moon – Androna degli Orti 1/b (Piazza Barbacan)

Quando: Martedì 29 settembre

Ora: 19:45

Questo evento gratuito sarà l’occasione di conoscerci in vista del ciclo di 9 incontri “Forza Papà” che si terrà ogni martedì alle 19:30 a partire dal 6 ottobre.